Una giornata da ricordare: Mery e lo spi
Mercoledì 30 settembre 2020
Ore 7,30 ; con mezzora di anticipo arrivano Valter e Tarcisio a prelevarmi. Devo lasciare l’infuso di mora e lampone troppo caldo. Con in bocca ancora l’ultima fetta biscottata salgo sul furgone, buongiorno marinai! Si parte per Aprilia Marittima. Alla banchina ventidue posto barca 368 c’è Mery che paziente ci aspetta.
Valter la saluta: buongiorno Mery, tutto bene? Anch’io : ciao Mery siamo arrivati. Tarcisio: ah! Questa sarebbe Mery, bella! Saliti a bordo, ultimati i preparativi, molliamo gli ormeggi e siamo in laguna sul canale che sbocca in mare a Lignano Sabbiadoro. Un’ora di percorso, l’aria è fresca e conviene indossare giacca a vento e berretto di lana. Il sole non scalda ancora a sufficienza.
Passato il faro verde in uscita verso il mare ci fermiamo. Valter indossa muta, bombola, maschera da sub e s’immerge per fare la pulizia dell’opera viva di Mery. Questo in previsione della Barcolana. Il limo in carena, si sa, frena l’avanzamento dello scafo.
L’operazione richiede un bel po’ di tempo soprattutto per la vestizione del sub. Indossare e togliere la muta sono come la vestizione del Cardinale che deve celebrare messa a Pasqua. Intanto uno splendido sole scalda l’aria, Tarcisio ed io che assistiamo Valter, ci mettiamo in maniche corte. Ultimata la pulizia, risalito a bordo il Comandante-sub-Cardinale Valter, ci portiamo al largo con il fedele vento di sentina. Non c’è n’è altro.
É quasi mezzogiorno, Tarcisio lamenta i primi sintomi della fame, il mare è piatto, quindi propone di stappare il prosecco per un brindisi di augurio per ciò che siamo venuti a fare.
Non è una cattiva idea. Detto fatto. Non c’è neanche da preoccuparsi di bere in fretta, Mery è così stabile e immobile che sembra ipnotizzata.
Cin cin Mery, allo spinnaker nuovo!
A Tarcisio non serviva più, era della sua vecchia barca. Per quella nuova era piccolo e giaceva inutilizzato da anni. Lo spinnaker è passato di mano, donato a Valter per Mery. Noi giovani baldi ed intrepidi navigatori siamo usciti per provarlo. L’equipaggio cioè noi: Valter, Tarcisio e Giovanni ci mettiamo all’opera.
Per primo fissiamo il bompresso. Poi sfiliamo dalla sacca la vela che dopo tanto tempo rivede la luce. Cerchiamo l’angolo di penna (drizza) usiamo un angolo di scotta come angolo di mura e prepariamo il terzo angolo con le scotte. Useremo lo spi a mo di gennaker. Agganciata la drizza, proviamo ad issare la vela, ma le scotte si incrociano perché non passate correttamente. Succede! Sistemato l’inconveniente riproviamo ad issare e finalmente l’angolo di penna raggiunge la cima d’albero. Rifacciamo la gassa damante più piccola sull’angolo di mura per tendere meglio , ma non troppo, il bordo o lato di entrata della vela.
Valter esclama: perfetta, giusta, Sembra fatta su misura. Cade perfettamente a piombo, incalza Tarcisio. Già! E’ proprio a piombo, non si apre neanche aggiungo io.
Neanche un colpo di tosse, neanche uno starnuto di vento, zero assoluto.
Allarghiamo manualmente la vela per vedere i colori, la forma e l’intreccio dei ferzi.
Bella! Non ci rimane che armarci di pazienza ed aspettare che si formi la termica (brezza) del pomeriggio, fra un’ora e mezza – stimiamo.
Sei occhi incominciano a scrutare l’orizzonte in ogni direzione alla ricerca di un cambiamento di colore del mare rispetto al cielo. Niente, orizzonte monocromatico. Poi la vela sembra animarsi. Poi un po’ di più, come un brivido. Il mare all’orizzonte si scurisce.
Ancora a caccia di macchie di vento. Ecco la vela si gonfia timidamente e con più vigore. La Mery lascia la scia, sul Navionics segna 1,1 – 1,2 nodi di velocità. Cerchiamo le macchie scure di mare increspato e ci infiliamo dentro. Ecco due nodi, ancora, tre nodi e due. Bello ora si naviga!
Il mare è sempre piatto ma Mery sbanda decisamente. Che bello dice Valter – godo come un riccio!
Si prova a cambiare mura. Un po’ impacciati la prima volta, sempre meglio la seconda e la terza. Sono tutte abbattute, si cambia mura passando sempre con il vento in poppa. Vento a 4,2 nodi, la barca a 3,9 nodi segnati sul GPS. Valter esulta.
Tarcisio da lupo di mare scafato, guarda la scia e stima la velocità sbagliando di poco. Valter si convince che con vento leggero la asimmetrica rende anche di più e decide che la prossima vela da ordinare sarà il gennaker. Ora però il vento ha rinforzato e lo spi rischia di scoppiare. Apriamo il genoa davanti alla vela colorata che recuperiamo a bordo. La Mery è felice per il regalo ricevuto. L’equipaggio contento e soddisfatto della bellissima veleggiata, fa rotta all’approdo. Una bella giornata da ricordare.